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4 Settembre 2014

Cominciamo coi non-morti Scritto da Provolik

Cominciamo coi non-morti

Credo che il titolo dica tutto, però bisogna fare una debita premessa. Chi gioca GdR fantasy ha, prima o poi, avuto a che fare con i non-morti, se non l'ha fatto deve necessariamente tornare indietro e giocare almeno una sessione infestata quanto meno da scheletri e ombre. Gli altri hanno comunque avuto a che fare con qualche specie di non-morti peché tra zombie e creature dell'altro mondo bene o male l'oscurità si fa breccia nel mondo che interpretiamo. Gli zombie poi vanno sempre di moda e, specie negli ultimi tempi, quando fanno da sfondo ai nostri giochi preferiti siamo tutti contenti.

Nel tempo ho però riflettuto su queste entità intrigranti, che tanto suscitano l'immaginario collettivo, tanto da generare giochi, film, letteratura specifica e non solo. Mi sono accorto infatti che la gestione dei non-morti che utilizzavo al tavolo è poco caratterizzata: in sostanza li trattavo come tratto le altre creature, lasciando al sistema e alle statistiche la gestione della loro natura. Per esempio il fatto che un non-morto possa ignorare le ferite mortali e che la distruzione sia l'unico modo per sconfiggerlo, il movimento più lento o più veloce, la possibilità che possa essere manovrato e cose di questo genere.

Ho quindi capito che serve un passo un più e ho iniziato a studiare e riflettere sui non-morti: non so se ne verrà fuori qualche cosa di utile o comunque di utilizzabile al tavolo, ma ho deciso di condividere questa riflessione, anche solo perché potrebbe diventare uno spunto per qualcun'altro.

Qual è la vera natura dei non-morti? Perché si manifestano?

Supponendo che i personaggi potessero incontrare un esperto o degli esperti in materia, mi sono dilettato nel definire meglio alcune prerogative dei non-morti cercando di stabilire cosa li fa muovere e quale (e quando) possa essere la loro volontà.

Appare subito chiaro che esistono diverse tipologie di non-morti che nel corso di anni di romanzi, cinematografia e gdr si sono infoltite sempre di più, rivisitando, inventando e reinventando di tutto e di più. In realtà i non-morti hanno origine nelle leggende e nel folklore di diverse popolazioni e quindi sono presenti nell'immaginario collettivo già da parecchio tempo.

Ho quindi tentato una prima scala di classificazione dei non-morti, distinguendoli tra Corporei e Incorporei. Zombie, scheletri e vampiri sarebbero non-morti dotati di fisicità e quindi corporei, mentre fantasmi, spettri e ombre sono esseri privi di corpo e quindi incorporei. Esisterebbe in realtà anche una terza categoria, che potremmo definire come Semi-Incorporei o Fluidi: per esempio in alcune versioni il vampiro può tramutarsi in fumo o gas, oppure il Ghoul in alcuni casi è visto come un essere semi-incorporeo. In Arcan Myth ho creato il plasma, fatto di un materiale fluido, derivato dalla decomposizione del corpo di un morto.

La seconda classificazione che ho pensato di dare ai non-morti è la volontà/intelligenza. Zombie, ombre e scheletri potrebbero non avere una loro volontà e agire a un livello che potremmo definire "istintivo", mentre un Vampiro, un Cavaliere Nero o un Lich hanno quanto meno un'intelligenza che li porta a seguire una strategia. Possono essi stessi essere comandati da qualcun'altro, ma questo non significa che agiscano in modo avventato o stupido. Inoltre, nonostante la sottomissione, potrebbero avere dei loro obbiettivi personali: se capita l'occasione giusta, non la sprecheranno di certo.

Mi ritrovo adesso con una doppia classificazione che definisce le mie entità non-morte dal punto di vista fisico e dà una traccia comportamentale. La stessa classificazione la potete trovare nell'ambientazione, naturalmente aggiornata a queste ultime constatazioni.

Dal punto di vista interpretativo invece dovrei effettuare un'altra classificazione, ossia suddividere i non morti coi quali è possibile avere un dialogo e quali no. Pensandoci a caldo direi che nessun non-morto parlerebbe con un vivo: quelli deboli sono troppo stupidi, quelli forti si sentono troppo superiori. Gli unici che, forse, darebbero una possibilità, sono i Vampiri, tenendo presente però che lo farebbero per puro diletto, sempre che il diletto possa essere d'interesse a un non-morto. Però in fondo possiamo avere dell'altro: spiriti dannati che non riescono a trapassare nel modo giusto potrebbero comunicare con i personaggi, sia normalmente, sia attraverso visioni oppure nei sogni. La letteratura è colma di esempi su come un fantasma possa comunicare con i vivi, quindi è possibile costruire qualche cosa di interpretativo anche con loro.

Rimane però da indagare la vera origine del non-morto: come si genera o come viene creato, così come può assurgere a un nuovo potere. Un lich nasce lich o è il risultato di una crescita di un non-morto meno potente?

Forse vi dirò la mia nella prossima puntata...



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