Nel post della scorsa settimana avevamo visto un'altra idea su come creare dei dungeon in maniera casuale, semplicemente tirando dei dadi su un foglio di carta quadrettata e lavorarci attorno. Ho pensato che quest'idea poteva essere utile anche per creare, sempre in maniera casuale, dei piccoli villaggi, dei quartieri o uno zoom su porzioni di città.
Naturalmente in questo caso bisognerà fare alcune premesse prima, un po' diverse da quelle del dungeon.
Sul sito trovate un'avventura da giocare in solitario che scrissi qualche tempo fa. Durante la stesura avevo preso in considerazione l'idea di inserire una tabella per la generazione casuale di un tesoro che potesse essere trovato addosso alle varie vittime.
Poi in fase di scrittura finale decisi di accantonare l'idea, togliendo la tabella di generazione (invero tutt'altro che definitiva) dal documento, ma non l'ho buttata e mi sembra giusto condividerla se potesse servire, o essere di spunto, per qualcuno.
Come sempre ho cercato di mantenermi il più semplice possibile.
Continuiamo a esplorare ciò che possiamo fare con la tecnica Metaplex. Nei due episodi precedenti (che potete leggere qui e qui), abbiamo visto come sia estremamente semplice creare dei dungeon e dei villaggi in pochi secondi (o comunque in un tempo inferiore al minuto) e come quindi questo metodo possa essere utilizzato direttamente al tavolo in caso di necessità.
Tuttavia la tecnica è molto versatile e può essere utilizzata anche per costruire mappe di altri tipi di costruzioni, non solo di dungeon.
Infatti un dungeon è spesso costituito da stanze connesse da corridoi e proprio per questo la tecnica Metaplex, che va a disegnare principalmente corridoi, può esserci molto utile.
Ma cosa dire di costruzioni come case o castelli?
Nello scorso post ho parlato di un metodo, che ho chiamato tecnica Metaplex, per poter creare al volo e in maniera quasi istantanea un qualsiasi dungeon di qualsivoglia dimensione, bastano una o più parole, un foglio bianco (ma anche quadrettato se volete una scala di misura) e un evidenziatore con la punta a scalpello.
Se non l'avete fatto, leggete l'articolo in questione, perché oggi vi spiegherò come sia possibile espandere questa tecnica in ambiti molto più vasti. Inizialmente pensavo di creare un solo post, ma il materiale è sostanzioso e quindi vi dovrete aspettare un terzo articolo in merito.
In un post passato parlai di come fosse importante curare la progettazione di un dungeon per renderlo più credibile, ma anche più verosimile e come probabilmente questo tipo di lavoro generasse ulteriori spunti interpretativi di un certo spessore.
Mi rendo conto però di come non sia sempre possibile fare tutto questo e come certe volte il gioco possa non valere la candela. Io stesso ho sfruttato più volte, per esempio, una tabella per la generazione casuale del dungeon al tavolo: tiro dopo tiro, il complesso sotterraneo si delinea al movimento dei personaggi.
Ma cosa direste se vi dicessi che esite una tecnica per creare da zero un dungeon in maniera praticamente istantanea?
Gli avventurieri sono fermi in un villaggio di montagna, nevica da qualche giorno e non possono muoversi. Se non smetterà di nevicare e non farà bello non potranno recarsi al passo di Alandra e di lì scendere nella vallata della Repubblica di Halkor dove dovrebbero incontrare, presso la città di Bemon, il mago Irijan di ritorno dalle terre del Kharr con preziose informazioni sulla guerra in corso.
I personaggi, sulle tracce un certo Fitom Fiel, si imbattono in una città, dove il fuggiasco potrebbe essersi rifugiato e così decidono di esplorarla e cercando nelle varie locande informazioni sul loro uomo che, per l'occasione, potrebbe anche aver cambiato nome. Sui nomi delle locande avevo già pubblicato un bell'articolo, ma come procedere invece per la descrizione di ciò che i PG vedono passeggiando per la città?
Quando viene creato un PNG al volo, amico o nemico, alcuni dettagli possono mancare e, sicuramente, uno di questi è l'equipaggiamento. Si incontra un uomo o una donna e si fa una descrizione sommaria: non parlo di personaggi preparati ovviamente, ma di passanti, PNG secondiari (o terziari) oppure di nemici di basso rango, quelli che in Ken il Guerriero morivano senza nemmeno contare fino a 3. Come fare in questi casi? Ma è ovvio! Con una nuova fantastica tabella casuale.
In questo articolo, di un paio di settimane fa, proponevo un sistema semplice per poter costruire un dungeon casuale al tavolo, avendo a disposizione solo carta e matita, oltre ovviamente alla tabella proposta, a una gomma per cancellare, i dadi da 12 e altro materiale che, durante una sessione di gioco non può mancare. Nonostante l'idea sia stuzzicante alcuni utenti mi hanno rivolto delle critiche in privato, sostenendo che la creazione casuale del dungeon al volo al tavolo è inutile per il gdr in sé e favorisce invece tipologie di gioco powerplay o EUMATE.
Oggi voglio parlarvi della generazione di un dungeon casuale, un argomento e una pratica veramente "old style". Sono infatti tantissimi i software che forniscono, o utilizzano, la generazione casuale dei Dungeon. Tempo fa, per imparare un nuovo linguaggio, programmai un gioco in stile Rogue-Like, basato ovviamente su Arcan Myth, e dovetti quindi programmare anche la parte di generazione del dungeon che, se non siete esperti del genere, nei rogue-like è tradizionalmente casuale.
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