Sono venuto a conoscenza di Inktober soltanto lo scorso anno, cioè l'avevo già sentito nominare, ma non mi ero mai interessato alla cosa fino a Novembre dello scorso anno in cui qualcuno, non ricordo chi, me ne parlò quando dissi che avrei partecipato a Movember. Guardai le regole, vidi che per partecipare non serviva chissà che, nemmeno essere artisti, e presi la decisione di partecipare l'anno successivo, cioè nel 2019, quest'anno. Poi me ne dimenticai.
Fino a ieri.
Nel post della scorsa settimana avevamo visto un'altra idea su come creare dei dungeon in maniera casuale, semplicemente tirando dei dadi su un foglio di carta quadrettata e lavorarci attorno. Ho pensato che quest'idea poteva essere utile anche per creare, sempre in maniera casuale, dei piccoli villaggi, dei quartieri o uno zoom su porzioni di città.
Naturalmente in questo caso bisognerà fare alcune premesse prima, un po' diverse da quelle del dungeon.
Negli ultimi tempi la teoria (o sarebbe meglio dire le teorie) sulla terrapiatta è stata portata sotto le luci della ribalta da una nota trasmissione televisiva, scatendando un'onda anomala di meme che ha investito l'intero Internet, dove gli utenti hanno deciso di "perculare" i terrapiattisti.
Ma il terrapiattismo è davvero da condannare?
Continuiamo a esplorare ciò che possiamo fare con la tecnica Metaplex. Nei due episodi precedenti (che potete leggere qui e qui), abbiamo visto come sia estremamente semplice creare dei dungeon e dei villaggi in pochi secondi (o comunque in un tempo inferiore al minuto) e come quindi questo metodo possa essere utilizzato direttamente al tavolo in caso di necessità.
Tuttavia la tecnica è molto versatile e può essere utilizzata anche per costruire mappe di altri tipi di costruzioni, non solo di dungeon.
Infatti un dungeon è spesso costituito da stanze connesse da corridoi e proprio per questo la tecnica Metaplex, che va a disegnare principalmente corridoi, può esserci molto utile.
Ma cosa dire di costruzioni come case o castelli?
Nello scorso post ho parlato di un metodo, che ho chiamato tecnica Metaplex, per poter creare al volo e in maniera quasi istantanea un qualsiasi dungeon di qualsivoglia dimensione, bastano una o più parole, un foglio bianco (ma anche quadrettato se volete una scala di misura) e un evidenziatore con la punta a scalpello.
Se non l'avete fatto, leggete l'articolo in questione, perché oggi vi spiegherò come sia possibile espandere questa tecnica in ambiti molto più vasti. Inizialmente pensavo di creare un solo post, ma il materiale è sostanzioso e quindi vi dovrete aspettare un terzo articolo in merito.
In un post passato parlai di come fosse importante curare la progettazione di un dungeon per renderlo più credibile, ma anche più verosimile e come probabilmente questo tipo di lavoro generasse ulteriori spunti interpretativi di un certo spessore.
Mi rendo conto però di come non sia sempre possibile fare tutto questo e come certe volte il gioco possa non valere la candela. Io stesso ho sfruttato più volte, per esempio, una tabella per la generazione casuale del dungeon al tavolo: tiro dopo tiro, il complesso sotterraneo si delinea al movimento dei personaggi.
Ma cosa direste se vi dicessi che esite una tecnica per creare da zero un dungeon in maniera praticamente istantanea?
In questo articolo, di un paio di settimane fa, proponevo un sistema semplice per poter costruire un dungeon casuale al tavolo, avendo a disposizione solo carta e matita, oltre ovviamente alla tabella proposta, a una gomma per cancellare, i dadi da 12 e altro materiale che, durante una sessione di gioco non può mancare. Nonostante l'idea sia stuzzicante alcuni utenti mi hanno rivolto delle critiche in privato, sostenendo che la creazione casuale del dungeon al volo al tavolo è inutile per il gdr in sé e favorisce invece tipologie di gioco powerplay o EUMATE.
Oggi voglio parlarvi della generazione di un dungeon casuale, un argomento e una pratica veramente "old style". Sono infatti tantissimi i software che forniscono, o utilizzano, la generazione casuale dei Dungeon. Tempo fa, per imparare un nuovo linguaggio, programmai un gioco in stile Rogue-Like, basato ovviamente su Arcan Myth, e dovetti quindi programmare anche la parte di generazione del dungeon che, se non siete esperti del genere, nei rogue-like è tradizionalmente casuale.
Chiunque abbia giocato di ruolo, prima o poi, un'avventura fantasy l'ha fatta e bene o male tutti sappiamo cosa sia un dungeon. Però se qualcuno non dovesse essere informato, possiamo dire che il dungeon è un complesso sotterraneo disposto su uno o più piani (detti livelli) connessi tra loro. Generalmente, forse anche per praticità, è composto da corridoi paralleli e perpendicolari e da un certo numero di stanze.
Un dungeon è un sotterraneo, arrivato alla ribalta dei giovani anni 70 e anni 80, grazie a un noto GdR di cui in questo momento proprio non mi viene il nome. Erano in sostanza i primi tre livelli di gioco, intesi come livelli di personaggi. Poi il dungeon veniva gradualmente abbandonato, per strutture e situazioni “più complesse”, per i villaggi, le città, i regni, gli eserciti, le quest, le grandi quest e, infine, l'immortalità.
ambientazioni (3)
archons gdr (1)
background (4)
creature (1)
d&d (4)
demoni (3)
divertimento (1)
domande (1)
estate (2)
eventi (4)
fobie (2)
gdr gratis (2)
gratis (1)
house rules (2)
idee scrause (1)
inktober (1)
interpretazione (4)
livelli (1)
lok (1)
mmorpg (3)
magia (3)
marte (1)
natale (2)
non-morti (3)
perseverance (1)
personaggi (4)
pisacon (1)
prima edizione (2)
regole (1)
sito (1)
spock (1)
star trek (1)
stili (1)
streghe (2)
tecnica metaplex (4)
teletrasporto (1)
terra cava (1)
terra piatta (1)
terza edizione (1)
wikipedia (1)
grande dungeon (1)
versione deluxe (1)