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Impero Di Itok-Storia
La storia dell'impero di Itok ha origine ovviamente dopo la catastrofe ed è lunga quasi 2000 anni.
Origini
Nei secoli successivi alla catastrofe vi furono le glaciazioni che costrinsero i sopravvissuti a vivere di stenti e a rifugiarsi tra le montagne o trovare riparo in quei centri abitati che erano riusciti, sebbene in parte, a resistere al cataclisma. Uno di questi centri venne chiamato Itok. Probabilmente si trattava di un quartiere di una grossa città dei regni del nord che era andata completamente distrutta e che gli sconvolgimenti avevano risparmiato: ancora oggi non è possibile stabilire con certezza di che città fosse, ma alcuni sostengono si trattasse dell'antica Pherima, una cittadina dell'impero Auroriano dove nani e umani convivevano in grande amicizia.
Pare che intorno al III secolo fossero giunti a Itok alcuni monaci che avessero grandi abilità guaritive e che venivano chiamati dai locali Auros. Gli abitanti li videro subito come loro salvatori e fecero in modo di affidare a loro il governo della città.
Sotto il loro governo la città iniziò a prosperare e a combattere la glaciazione: si ritornò a coltivare, a istruire e a commerciare. In poco tempo la fama di Itok crebbe a tal punto che molti sopravvissuti che vivevano in zone remote cercavano di recarsi là per riuscire a crearsi una nuova vita, molto spesso morendo di stenti durante il tentativo.
La dinastia degli Auros
Negli anni 450 circa il governo di Itok si vide costretto a ampliare i suoi territori e a favorire la costruzione di altri centri che potessero essere autosufficienti pur contando sull'alleanza della città, creando di fatto un regno. Accadde quindi che molti altri piccoli centri o regni volessero entrare a far parte delle terre di Itok che tanto bene erano state organizzate e nel giro di un secolo (anni 560) gli Auros fondarono l'impero di Itok, senza combattere nessuna battaglia e senza avere un vero e proprio esercito ad eccezione delle forze di sicurezza delle città.
Nel frattempo la glaciazione stava diminuendo la stretta sulle terre dell'Hedania e l'impero poteva così sfruttare appieno il territorio in fatto di agricoltura e andava sempre più costruendo strade e infrastrutture per favorire sempre più i canali di approvigionamento.
In una lettera di un monaco datata 663 egli parla di un esercito imperiale che si stava dislocando attraverso quattro provincie: si parla per lo più di forze organizzate di difesa e sostentamento che servivano principalmente a dare ai cittadini ripari di emergenza.
Le invasioni e la dinastia Engor
Nel 771 iniziò una lunga guerra di difesa da parte dell'impero che subiva l'attacco di moltissime popolazioni nomadi che migravano da nord a sud alla ricerca di nuove terre da coltivare o da saccheggiare.
Una grande tribù chiamata Engor entrò nel 782 a Itok (priva di cinta muraria) e la mise a ferro e a fuoco, scalzando gli Auros e ponendo a capo di tutta la provincia la loro tribù.
Il primo Re degli Engor si chiamava Aranno e una volta presa la città e sedate le rivolte iniziò a sfruttare la provincia per riuscire a creare un vero esercito combattente e per dotare la capitale di una cita muraria di difesa. Tuttavia Re Aranno morì in una congiura nel 799 e suo figlio Yorre, scoperti e uccisi i congiurati, prese il suo posto. Yarre si dimostrò molto più tenace di suo padre ma anche più sanguinario: conquistò con la forza le altre tre provincie praticamente sguarnite e nell'802 rifondò l'impero. Il suo dominio dirò 50 anni quando morì, pare, per malattia.
Nell'853 vi furono due imperatori Ardenno ed Enarro, i figli gemelli di Yarre. Molti si aspettavano una grande guerra di successione, visto che il padre non aveva designato un legittimo erede, ma invece i due andavano d'accordo e iniziarono a regnare insieme. La loro formazione presso un monastero di Zutra fece di loro due regnanti assolutamente illuminati e iniziarono a far prosperare l'impero e a ingrandirlo ulteriormente. Nel frattempo le glaciazioni erano solo un lontano ricordo tanto che la gente pensava che l'impero di Itok avesse riportato il sole su Endymia e che potesse, in futuro, prendere il posto dell'antica Aurora.
Nell'871 però altre invasioni arrivarono da nord ed Eranno, che si trovava al confine per guidare l'esercito, morì durante un attacco a sorpresa lasciando Ardenno come unico imperatore. Questi volle vendicare il fratello, fece catturare la principessa degli invasori e la costrinse a divenire sua moglie per dar alla luce i suoi figli: ma anche per Ardenno la sorte volle una morte celere e nell'883 venne stroncato dalla polmonite. La moglie Senitta si nominò imperatrice alla morte del marito e fece in modo che i suoi due figli crescessero allevati nello stesso monastero di Zutra del padre.
Nel 903 Kerisno, il figlio minore di Ardenno, uccise il fratello e imprigionò la madre prendendo il potere di tutto l'impero e facendolo sprofondare nuovamente nel terrore. Tuttavia si creò numerosi nemici tra le casate nobili dell'impero tanto che tutte le provincie, compresa quella della capitale, si ribellarono a lui nel 910. Kerisno venne catturato e giustiziato di fronte a tutta la cittadinanza. La dinastia degli Engar finì così in pochissimi anni per lasciare spazio ad una famiglia nobiliare, i Rewan che erano i parenti più prossimi degli Auros.
La dinastia Rewan
Dal 910 al 915 la famiglia Rewan affrontò diverse dispute per designare un legittimo imperatore. Nel frattempo l'impero andava pressocché allo sfascio, con le continue incursioni dei nomadi del nord e con i regni del sud che avanzavano pretese sulle terre dell'impero.
Nel 916 venne incoronato impereatore Shanon dei Rewan alla tenera età di 15 anni. Con le idee chiare il ragazzo si liberò immediatamente dei precettori che volevano manipolarlo e iniziò a organizzare un grande esercito per fortificare l'impero contro chi voleva insidiarlo. Nel 918 fece invadere i territori del nord, conquistando molti villaggi e istituendo due nuove provincie, mentre nel 920 guidò personalemnte il proprio esercito in 10 battaglie contro i regni del sud, ricacciandoli oltre le montagne e allargando ulteriormente i confini dell'impero.
Dal 921 in poi Shanon iniziò una riforma di tutto l'impero per riuscire a governarlo in maniera ottimale. I confini delle 6 provincie vennero modificati e ad ogni provincia venne assegnato un conte; ogni provincia doveva versare alle casse dell'impero una tassa calcolata in base al territorio, alla popolazione e alla ricchezza prodotta; ogni provincia aveva un proprio esercito locale facente parte di quello regolare imperiale.
In piena riforma imperiale, nel 925 l'imperatore Shanon sposò la contessina Nathy che divenne quindi imperatrice e che dette poi alla luce ben sette figli.
Nel 930 il principato di Seniel impose all'impero di Itok un embargo navale che impediva alle navi imperiali di entrare nel Mar Placido a meno di non pagare un dazio. Shanon organizzò una flotta da mandare in guerra contro quella del principato, ma la differenza era troppa e la flotta imperiale venne distrutta. Shanon sapeva che la potenza navale di Seniel non era alla sua portata e decise quindi di stringere alleanze importanti.
Nel 932 vennero firmati due trattati con l'impero di Janzi, un regno della Ploria: il primo era di natura commerciale, il secondo un alleanza basato sul mutuo soccorso in caso di pericolo. In base al trattato sarebbero state le navi di Janzi ad andare presso le coste dell'impero di Itok a prelevare la merce: Seniel dovette ritirare il blocco, sapendo che le forze unite dei due imperi erano superiori alla propria.
Nel 955 iniziarono le tensioni tra l'impero di Itok e la città di Gubrash: la voglia di espansione di Shanon andava a intersecare i territori di Gubrash che chiese l'immediato ritiro dell'esercito oltre il confine. Temendo le voci sulla città magica, Shanon ritirò le truppe nelle provincie regolari.
Nel 991 Shanon, ormai anzianissimo, abdicò in favore del figlio Kennit, che allora ricopriva la carica di Conte.
Alla morte di Shanon, nel 994, Kennit capì che un vecchio imperatore non poteva dare lo spirito giusto: lui aveva 68 anni e già due figli, uno di 35 e l'altro di 30 anni. I fratelli di Kennit ricoprivano tutti la carica di Conte nelle varie provincie e nel 999 li convocò a Itok indicendo il Primo Consiglio Itok per approntare svariate riforme.
La più importante riguardava la salita al trono e la successione: un imperatore per essere tale doveva avere, al momento dell'incoronazione, almeno 30 anni e non più di 60. Altre decisioni vennero prese sulla figura dell'imperatore, sulla sua educazione pre-corona e sulla sua abdicazione.
Nel 1002 l'imperatore Kennit diede lo scettro e la corona al proprio figlio Muavir, il secondo genito di 38 anni.
La faida dei Rewan
La decisione di Kennit venne contestata dai fratelli, dai figli dei fratelli e dal suo primogenito Derwar. Quest'ultimo lasciò la capitale e si rifugiò segretamente in una delle provincie e iniziò ad organizzare l'esercito per rovesciare il proprio fratello, pur dichiarando di non volerlo morto.
Nel 1005 l'esercito di Derwar iniziò a marciare dalla provincia di Guarana verso la capitale dopo essersi autoproclamato nuovo imperatore col benestare degli zii e dei cugini. L'esercito regolare imperiale venne più volte sconfitto e nel 1006 iniziò l'assedio di Itok.
Muavir però, sebbene non così carismatico come il fratello, era un esperto stratega e un abile diplomatico. Dopo pochi mesi forzò l'assedio e mandò messi in tutte le provincie per organizzare una parte di esercito che circondasse gli assedianti. Nel 1007 avvenne l'attacco che sconfisse le truppe di Derwar che dovette togliere l'assedio e arrendersi. Tutti gli zii furono costretti ad abdicare e i nipoti a consegnare il loro mandato di conte all'imperatore.
Muavir si dimostrò magnanimo e riconsegnò a loro il mandato dopo aver fatto far loro un voto di fiducia.
La Guerra degli Orrendi
La faida interna all'impero lo aveva indebolito sotto tutti gli aspetti, tanto che dalle montagne gli orchi nel 1010 iniziarono un'invasione dell'impero su larga scala, saccheggiando villaggi e città e portando tra gli uomini una terribile pestilenza.
Gli Orrendi misero a ferro e fuoco tutte e sei le provincie ma si tennero distanti dalla capitale. La popolazione, stremata dalla pestilenza, iniziò a migrare verso i regni del sud che però li rigettavano, uccidendoli e cremandone i corpi per paura delle malattie.
Nel 1012 Muavir in persona prende il comando di 4 guarnigioni di soldati e si reca alla battaglia contro gli Orrendi. In 2 anni riesce a farli arretrare verso le montagne, reclutando nuovi uomini tra i sopravvissuti e stringendo una segreta alleanza con i nani delle montagne che avrebbero tagliato le vie di fuga agli orchi.
Nel 1016 Muavir torna vittorioso nella capitale dopo più di 3 anni di assenza e si scopre gravemente malato. Lascia il suo posto all'unico figlio Mernis e dopo qualche mese muore.
Il declino dei Rewan
Mernis non riuscì a tenere imbrigliato il potere nelle sue mani e non era ben visto nemmeno dai generali militari che invece stimavano molto il padre.
Nel 1020 s'inventa una riforma agricola per cercare di far riprendere l'impero dalla pestilenza, ma questa non ha successo, facendo sprofondare le classi contadine ancora più nella miseria. Vistosi impotente Mernis decide di ritirarsi dalla carica e investe imperatore suo cugino più grande Artimis, generale dell'esercito e grande stratega.
Ma una nuova invasione dei popoli del nord portò l'ultimo colpo a un regno ormai a pezzi: i barbari di Jurdan penetrarono nel cuore dell'impero, sbaragliarono l'esercito e uccisero l'imperatore impossessandosi del trono.
L'ascesa dei Fargos
Vi fun un periodo di circa dieci anni in cui l'impero di Itok sprofondò nella più totale anarchia: le provincie avevano ancora i loro conti che le governavano, ma mancava il governo centrale che i Jurdan non volevano assolutamente gestire.
Nel 1033 Kerio dei Fargos nella provincia di Arguona prese il potere facendop abdicare il vecchio conte dei Rewan e dichiarò subito la sua provincia indipendente. Iniziò fin da subito una politica ispirata a quella degli Auros che aveva studiato fin da bambino e la popolazione iniziò nuovamente a risollevarsi. Nel 1038 la provincia di Arguona sembrava essere ritornata all'antico splendore.
Kerio si preoccupò quindi di costituire un esercito che protegesse la provincia dalle invasioni dei popoli nomadi del nord; nel 1041 fa completare una serie di fortezze militari e divide l'Arguona in 4 regioni dove disloca 4 guarnigioni.
Nel 1045 i conti delle altre provincie si recano presso Kerio invitandolo a marciare su Itok per scacciare i barbari e riprendere il potere. Kerio però vuole degli alleati e i conti gli offrono i loro rispettivi eserciti per intraprendere l'impresa.
L'anno 1048 vede lo svolgersi dell'offensiva di Kerio che sbaraglia completamente gli eserciti mal organizzati dei barbari e riprende la capitale. Nel 1049 i conti lo incoronano imperatore ed ha quindi inizio la dinastia dei Fargos.
L'imperatore Kerio si trova prima di tutto a dover affrontare la gestione di provincie impoverite e allo stesso tempo incastellate: infatti i conti non contando più sull'appoggio del governo centrale avevano puntato sulla fortificazione dei propri territori con politiche economiche di scarsa genialità, dissanguando così la popolazione.
Non volendo privare i conti delle loro cariche per evitare il malcontento, Kerio affiancò messi imperiali ad ognuno di loro e fece in modo che i loro eserciti fossero accorpati in quello regolare imperiale variando le dislocazioni delle truppe per assicurarsi di non avere rivolte improvvise.
Nel 1055 l'imperatore Kerio muore all'età di 52 anni lasciando il potere alla figlia Stesha di 27 anni.
Una lunga dinastia di pace
La dinastia dei Fargos durò fino al 1512 dopo quasi 500 anni di dominio.
Sotto i Fargos l'impero conobbe la pace e la prosperità, allargando i duoi domini verso nord e portando le provincie da 6 a 9 proprio per l'annessione di ulteriori territori. S'infittirono anche i rapporti diplomatici con i regni del sud, con Gubrash e con l'Impero di Janzi. Nel frattempo la grande stabilità e prosperità dell'impero favorivano lo sviluppo dei regni del sud, come il principato di Seniel, il regno di Aref e la repubblica di Lasatol.
Nuovi rapporti commerciali ennero instaurati specialmente con lo sviluppo dell'ingegneria navale, delle infrastrutture interne e delle piazze di scambio.
Fu durante la dinastia dei Fargos che iniziarono le colonizzazioni: grandi navi piene di coloni salpavano alla volta della Calderia dove iniziarono subito la costruzione di nuove città sulla costa.
Tuttavia questi 500 anni non furono completamente tranquilli e sono infati segnati da tre guerre: La guerra delle Torri che durò 7 anni dal 1101 al 1108 combattuta contro altre popolazioni nordiche che rivendicavano diritti su una provincia imperiale, La guerra di Seniel che fu combattuta contro il principato quando i suoi regnanti tentarono di rovesciare la corona imperiale per far assurgere una loro dinastia e La guerra dei 20 anni combattuta tra il 1289 e il 1309 contro il neonato Impero di Aref che, guidato da Deneo II, ambiva a mettere sotto la propria ala tutti i regni dell'Hedania.
Nel 1512 l'ultimo imperatore dei Fargos, Aladrim III, morì improvvisamente nella sua residenza di campagna lasciando come erede la sua unica figlia Alatna di soli 17 anni. Alatna venne concessa in sposa a Sir Conlun Dafur conte della provincia di Guarnia che divenne imperatore a tutti gli effetti.
La dinastia Dafur
Nel 1517 Conlun venne incoronato imperatore e nei primi anni del suo dominio si dimostrò così magnanimo e capace tanto che la gente lo paragonava agli antichi Auros. In quegli anni la figura dell'imperatrice Alatna divenne famosa tra il popolo proprio perché lei si dilettava a girare per le zone povere e ad assicurarsi che venisse portato conforto. Tuttavia questa fama non veniva vista di buon occhio dai nobili di corte che si vedevano anzi oscurati agli occhi del popolo e dell'imperatore stesso.
Alatna venne uccisa nel 1531 durante una delle sue visite alle zone povere nei pressi della città di Reksold da un gruppo di manigoldi, suscitando l'ira dell'imperatore. Immediatamente la città di Reksold venne messa in allarme e nella provincia di Arguona arrivarono due guarnigioni imperiali per effettuare le indagini. I manigoldi vennero presi e giustiziati alla capitale nel giro di una settimana. Tuttavia le circostanze dell'agguato rimasero alquanto dubbie e sebbene l'imperatore dichiarasse che giustizia era stata fatta, non era contento in cuor suo. Conlun sospettava infatti di svariati conti e con il potere imperiale che aveva li rimosse dalle loro cariche uno dopo l'altro, affidando loro dei feudi minori e senza portar loro via i titoli nobiliari. La gestione delle nove provincie venne invece affidata a nove generali dell'esercito e uomini di fiducia dell'imperatore ai quali venne dato il titolo di Gran Conte.
Nel 1542 Conlun si spense nel suo letto lasciando come erede la figlia Eriala che però non aveva l'età per divenire imperatrice. Prese il potere quindi Dersyn, cugino di Conlun, nominato reggente dell'impero fino al compimento del trentesimo anno di età da parte di Eriala.
Nel 1551 Eriala divenne imperatrice a tutti gli effetti ma era ancora priva di marito. Lasciò intendere ai vari spasimanti che chiunque l'avesse sposata avrebbe preso il nome dei Dafur dichiarando che la dinastia era tutt'altro che estinta. A prenderla in moglie fu Sir Debrai Gran Conte di Pertisia, che rinunciò al proprio nome per sposare quello dei Dafur. L'imperatrice dette alla luce due figli Astarte e Corinno entrambi nominati fin da subito principi dell'impero. Nel 1570 Sir Debrai morì di malattia ed Eriala si ritrovò nuovamente sola a gestire un impero e ad allevare i suoi figli. Fece insegnare loro le arti militari e i principi monastici di Zutra e quelli della religione di Dyn, per creare due regnanti modello.
Nel 1585, alla morte della madre, Astarte divenne il nuovo imperatore nominando Corinno Gran conte di Pertisia e Gran Generale dell'esercito. L'imperatore era un diplomatico nato e sotto il suo dominio s'infittirono le alleanze economiche ma anche quelle militari, contro i popoli dei deserti che continuavano a svolgere azioni di pirateria sulle navi mercantili imperiali. Corinno nel frattempo allargò così tanto i confini della Pertisia che dovette istituire la decima provincia regolare imperiale.
Nel 1598 mentre Astarte si trovava in missione diplomatica a Lasatol, Darlun Re di Aref mosse il suo esercito all'attacco dell'impero di Itok dopo averlo dislocato segretamente sulle montagne. Immediatamente Corinno si precipitò ai confini sud riunendo l'esercito locale e respingendo il nemico nel giro di un paio di mesi. Astarte vista la situazione, fu costretto a rimanere a Lasatol dai suoi garanti e anche per volere di Corinno. Quando fece ritorno ringraziò il fratello che però gli chiese di poter partire per le colonie della Calderia.
Il dominio di Astarte durò a lungo, fino al 1622 quando abdicò per lasciar posto al secondo genito Lurfan di 35 anni.
Lurfan si dimostrò meno capace del padre e dello zio sia in diplomazia che in capacità militare. Nel 1631 dopo aspre contese diplomatiche, impose alle colonie della Calderia una pesante tassazione. I governi delle colonie faticavano a gestire la popolazione imponendo quei tributi e iniziarono un'azione di protesta verso il governo centrale: sfruttando una vecchia legge sulle colonie istituirono un esercito ed evitarono di pagare le tasse gonfiando le spese militari. Nel 1635 gli accordi tra le colonie si concretizzarono in una alleanza chiamata Alleanza Imperiale che vide nel Gran Conte Reiden, primogenito di Corinno, il suo capo.
Lurfan, stanco della situazione, chiamò a raccolta la flotta militare e nel 1637 la mandò contro le colonie. Reiden però era un abile stratega come suo padre, sconfisse la flotta imperiale con il minimo sforzo e catturò molte navi portandole sotto la sua bandiera. Lurfan emanò immediatamente una legge che metteva al bando le colonie, ma non mise al bando Reiden chiedendo invece un confronto diplomatico con lui presso la capitale.
Nel 1641 Reiden si presentò con la flotta e con l'esercito sulle coste dell'impero, a ridosso della capitale che aveva ancora una marina militare da ricostruire. L'alleanza imperiale chiuse d'assedio la città e fece girare la notizia che il trono era stato rovesciato e che Reiden dei Dafur era il nuovo imperatore. Lurfan dopo qualche tentativo di forza trattò la resa: nel 1642 venne esiliato nella residenza imperiale della provincia di Arguona.
Reiden redistribuì le risorse in base ai bisogni e dette molta importanza alle colonie ora alleate: puntò sulla loro espansione in Calderia e nel 1649 trasformò l'alleanza nell'undicesima provincia imperiale, la Placidia.
Sotto Reiden l'impero conobbe la sua massima estensione territoriale e con la chiusura del suo dominio (1670), si chiude anche il ciclo degli imperatori conquistatori: in seguito infatti la gestione del territorio, la politica interna, la difesa dei confini e delle risorse, si dimostreranno pane sufficiente per le preoccupazioni degli Imperatori. Questo causò si una piccola contrazione dei territori imperiali, ma garantì anche un lungo periodo di pace e prosperità per il popolo Itok.
Placidia e religione
Sebbene l'impero di Itok fosse attraversato da un'unica corrente religiosa che faceva capo alla fede in Zutra, i territori dell'Hedania del sud erano profondamente influenzati dalla religione di Dyn. I regni del sud, fortificatisi progressivamente dopo le glaciazioni partirono verso le terre dell'ovest per creare le loro colonie, così come avevano fatto l'impero di Itok e l'impero di Janzi prima di loro e con grande fortuna.
La nuova ondata migratoria XVIII secolo colpì principalmente la Calderia già ampiamente colonizzata dall'impero di Itok e portò quindi con sé anche la religione di Dyn e i suoi predicatori. Fu proprio durante questo secolo che nacquero i primi templi di Dyn e proprio in territorio provinciale di Itok: i Dafur non videro questo avvenimento come negativo, anche perché i templi pagavano il terreno e le relative tasse annue alle casse imperiali. Nemmeno i fedeli di Zutra videro male l'espandersi della fede di Dyn in virtù del fatto che le loro predicazioni non erano invasive e non incitavano allo scontro religioso: sempre più spesso invece arthon di Zutra e ardyn di Dyn collaboravano e discutevano di fede in tutta pace.
Così mentre nell'impero si badava alla gestione delle casse e dei territori, nella Placidia la fede di Dyn si espandeva sempre più, tanto che all'inizio del XIX secolo gran parte della Calderia era pervasa dal suo credo. Le stesse città dell'impero contavano più templi di Dyn e magari un solo tempio di Zutra per lo più poco frequentato.
Non è possibile stabilire con chiarezza cosa fece mutare la rotta da un punto di vista religioso, ma probabilmente il radicamento della fede di Zutra non era così forte come quella di Dyn. Infatti gli ardyn di Dyn erano stati i veri pionieri delle colonizzazioni dei regni del sud ed erano spesso a capo di molta gente migrante; al contrario gli arthon di Zutra arrivarono dopo i colonizzatori dell'impero e nei primi anni si dedicarono soltanto al pellegrinaggio per visitare quelle nuove terre e soltano successivamente iniziarono la costruzione dei templi.
La decadenza dei Dafur e il Grande Freddo
All'inizio del XX secolo l'imperatore era Lurfan III, un abile diplomatico in gioventù ma che col passar degli anni si lasciava andare ai vizi e poco si curava delle trattative coi paesi confinanti che tendeva invece a delegare ai suoi ministri. Già da qualche tempo la corruzione stava diventando un problema all'interno dell'impero tanto che al concilio dei gran conti avvenuto nel 1902, Sir Darix gran conte di Arguona aveva denunciato la crescente decadenza dello stato morale come una preoccupante faglia nella solidità dell'impero stesso.
Occorre far notare come le preoccupazioni di Sir Darix dovessero sembrare folli agli occhi dell'aristocrazia imperiale, abituata a sentir parlare di impero da quasi 1500 anni e considerandolo una nave inaffondabile. Dopo una disputa dialettica piuttosto accesa, Lurfan III nel 1915 decise di porre fine alla contesa degradando Sir Darix a semplice conte e la provincia di Arguona a semplice colonia, togliendole ogni privilegio dello status di provincia escludendo di fatto Sir Darix dal concilio.
Sir Darix accettò in silenzio la sua caduta in disgrazia, ma pensò comunque al bene dell'impero tenendo d'occhio la stabilità dell'impero.
Nel 1922, mentre il clima si faceva stranamente sempre più freddo, Lurfan III morì, lasciando il posto a Prasan dei Dafur. Prasan iniziò molto bene il suo dominio stanziando molti fondi per affrontare gli inverni rigidi che stavano martoriando l'impero negli ultimi anni e che potevano dar origine da un momento all'altro ad una seria carestia con tutte le conseguenze del caso. Dopo circa una decina d'anni però arrivarono una serie d'inverni ancora più rigidi che bloccarono tutte le vie di comunicazione, spaccando di fatto l'impero. Prasan morì prematuro preso probabilmente da polmonite e non lasciando eredi.
Sir Darix conte di Arguona capì che nessuno dei Dafur rimasti era in grado di sedere sul trono imperiale e quindi nel 1941 si recò in gran segreto alla capitale e si auto proclamò reggente imperiale.
La dinastia degli Arghes
Sir Darix era troppo vecchio per poter diventare imperatore, ma aveva istruito i suoi figli affinché divenissero bravi regnanti. Pensando al futuro dell'impero nel 1945 affidò l'Arguona al suo primogenito e l'impero al suo secondo genito, più giovane e grintoso.
Garlon degli Arghes fu quindi incoronato imperatore, mentre quel che rimaneva dei Dafur cercò esilio e gloria emigrando verso la Placidia.
Questo passaggio voluto da Sir Darix fu cruciale per la storia dell'impero: il Grande Freddo infatti arrivò così improvvisamente che tutti i regni dell'Hedania si sgretolarono uno dopo l'altro, dando origine ad una vera e propria rivoluzione feudale e governativa. Ogni città divenne indipendente e di fatto una città stato, controllata dal suo governatore e senza un regno centrale che coordinasse questi cambiamenti. L'impero di Itok, grazie alla lungimiranza di Sir Darix scampò questo processo e riuscì a salvarsi, pur pagando il suo prezzo.
Garlon si trovò a dover affrontare un sacco di emergenze: dalle carestie alle epidemie, dall'accolta di profughi alla rivolta della provincia in Calderia.
Nel 1951 il regno era completamente devastato e soltanto la volontà dei nobili e la loro fedeltà all'impero impedì una rovinosa scissione. Le carestie e le epidemie stavano decimando la popolazione nelle provincie a nord che vennero messe in quarantena loro malgrado: i gran conti di tali provincie giocarono un ruolo cruciale, accettando l'editto imperiale che li costringeva in quarantena e potenziando le alleanze tra loro per resistere il più possibile alle malattie. L'anno successivo le provincie vennero riammesse, la popolazione era diminuita di un buon 20%, ma per lo meno l'epidemia non aveva flagellato l'impero.
Nel 1957 arrivarono da nord molte popolazioni profughe del grande freddo che cercavano disperatamente un aiuto: conscio del fatto che le provincie nord rischiavano nuovamente l'epidemia, Garlon organizzò un sistema di trasporti che diluisse i profughi in tutto l'impero e chiese ai monaci di Zutra di trovar loro ripari di fortuna. Questa mossa si rivelò piuttosto dispendiosa, ma in seguito particolarmente azzeccata: i profughi, di religioni pagane, si convertirono ben presto a Zutra e si integrarono in poco tempo nella popolazione.
Nel 1961 alcuni eserciti del sud giunsero ai confini con l'impero che in quelle terre aveva fama di essere ancora rigoglioso. Garlon non fece combattere una battaglia e patteggiò col nemico convincendolo ad abbandonare le imprese di conquista. Altrettanto fortunata non fu la trattativa con la provincia Placidia in Calderia: morto il gran Conte infatti, il potere era passato ai governatori locali che stavano tramando per riucire ad avere più territori possibili, molto spesso combattendo l'uno contro l'altro e non riconoscendo l'autorità imperiale.
Nel 1967 l'imperatore Garlon morì improvvisamente, lasciando aperta la questione della successione al trono: l'unico che aveva l'età prevista dalla legge imperiale per assurgere a imperatore era il primogenito Purlan, ma era molto malato e non poteva assolutamente assolvere le sue funzioni di regnante. Arlym la secondogenita aveva solo 25 anni e il più piccolo, Ferkam, solo 22.
Passarono 10 anni in cui gli Arghes tentarono di trovare un'accordo visto che entrarono in gioco anche i cugini Buran ed Hernyan figli del fratello di Garlon. Nel 1971 Purlan morì lasciando vacante il posto e qui iniziò la vera lotta. Dopo svariate conflitti famigliari a spuntarla fu Arlym nel 1977 quando venne incoronata imperatrice.
L'imperatrice Arlym continuò il lavoro del padre Garlon sul fronte della gestione imperiale, ma ebbe comunque grandissime difficoltà a gestire la situazione in Placidia: i vari regnanti rifiutavano qualsiasi compromesso per eleggere, tra di loro, il Gran Conte della provincia e continuavano ad affrontarsi in piccole battaglie senza il minimo risultato. Nel 1987 stanca della situazione Arlym convocò a corte i suoi primi cugini, Buran ed Hernyan e nominò ufficialmente quest'ultimo Gran Conte della Placidia affidandogli il compito di risistemare le cose oltre oceano.
Organizzata una flotta e un'esercito, nel 1991 Hernyan salpò alla volta della Calderia aspettandosi di dover riconquistare il territorio. Approdato a nord delle colonie, impiantò subito un grande accampamento per l'esercito e inviò messaggeri in tutta la regione dichiarandosi il sovrano. I conti della zona si rifiutarono di conoscerlo e così iniziò la Guerra delle Colonie. Tra momenti alterni di guerra e colloqui di pace passarono 10 anni prima che Hernyan riuscisse a riunificare i territori nuovamente sotto la bandiera imperiale. La bolla che sancì la fine della guerra venne redatta nel 2005.
A causa di una fitta attività imperiale Arlym non si sposò mai e alla sua morte nel 2027 le successe suo nipote Garlon III secondogenito di Garlon II.
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