Sono anni che ho questo argomento in canna ma ho sempre evitato di parlarne. Infatti è uno dei classici argomenti che hanno fatto il male del gioco di ruolo, creando tutta una serie di divisioni inutili in un mondo in cui è inutile farsi la guerra fra poveri. Il GdR è una pratica molto divertente, mentre discutere di questo è tutt'altro.
Ma allora perché parlarne?
Oggi è il giorno della befana che nell'immaginario collettivo, o comunque nell'iconografia classica, viene rappresentata come una strega a cavallo di una scopa volante. Ma questa strega invece che portare morte e distruzione come vorrebbero i vecchi giochi di ruolo fantasy, porta dolci e regali ai bambini, riempiendo le calze lasciate a penzoloni sopra il camino o sopra il letto.
Continuo il discorso sulla religione iniziato nello scorso post e vado ora a ragionare sulla formazione di un personaggio tipico del gruppo: il prete, meglio conosciuto come sacerdote. Per farlo partirò dalla sua formazione, che dovrebbe comporre tra l'altro parte del suo background. Prima però faccio due considerazioni: il tempo del sacerdote fatto in due minuti, scegliendo 3 valori e tirando due dadi è necessariamente finito, o almeno lo auspico, così come auspico sia finito quel fare che il sacerdote è come un mago ma un po' diverso.
Nel corso della storia umana, raccontata nei cari vecchi libri, abbiamo visto come la religione abbia sempre avuto un'incidenza e come, per molti aspetti, ne abbia tutt'ora. Trasponendo tutto in un contesto fantasy, il peso della religione potrebbe essere molto più incisivo, specie per quelle ambientazioni che, in un modo o nell'altro, si ispirano al nostro medioevo.
Sabato prossimo (21 Febbraio 2015) sarò presente al Games District con una demo di Arcan Myth orientata a chi non ha mai giocato e/o ai ragazzi tra i 12 e i 17/18 anni.
Si tratta di un'avventura semplice, con personaggi semplificati e facili da utilizzare che spero possa conivolgere chi vorrà cimentarsi. Non essendo un'avventura dedicata agli esperti probabilmente chi leggerà questa news non sarà interessato.
Capita un giorno, anche se non necessariamente di giorno. Si entra in quel fatidico tunnel buio, probabilmente sedotti da Darth Vader o qualche altro adepto del lato oscuro della forza, e si inizia a giocare di ruolo. E iniziando a giocare, prima o poi, avviene qualche cosa di inevitabile: create il vostro primo personaggio. "Non sarà il primo" dirà il vostro master con aria solennemente diabolica mentre gli altri giocatori annuiranno, sfoderando la cera degli uomini vissuti. "A me non succederà" pensava l'ignaro novizio seduto al tavolo dei malefici oscuri, ossia i dadi (o chi ne fa le veci).
"Come si tira fuori un non-morto?". La nascita di un non-morto è qualche cosa di molto misterioso e tutt'altro che scontato. Prima di tutto bisogna chiarire un punto: non-morti si diventa, passando ovviamente per la vita. Se così non fosse il termine stesso non avrebbe senso.
Quindi, prima di tutto, ci deve essere un trapasso e poi, successivamente, un risveglio. "Andato male!" diranno forse alcuni, ma forse bisognerebbe chiedere a qualche occulto sacerdote o negromante se si tratta proprio di qualcosa che è andato storto e se si tratta proprio di trapasso.
Infatti seguendo la classificazione fatta in questo post esistono i non morti corporei e non sempre questo status denota una tipologia debole. Direste forse che un vampiro o un lich siano deboli?
Come si evince dal titolo, torniamo a parlare di tecnicismi, anche perché si tratta di scelte che possono valere soltanto a livello di mastering e non propriamente a livello di regole.
In molti GdR basati sulle abilità, come Arcan Myth, il personaggio ha moltissime abilità, ma difficilmente avrà un valore in tutte, anzi, in molte di esse non avrà valore e quindi risulta essere assolutamente ignorante o impreparato in materia.
Come comportarsi se un personaggio vuole eseguire un'azione che richiede questa abilità? Ecco la mia versione!
I giochi di guerra, fin dalla notte dei tempi, hanno sempre entusiasmato, probabilmente per una propensione innata dell'Uomo di volersi confrontare e di stabilire il miglior stratega, senza però dover fare la guerra sul serio. Chiaramente, padre di tutti i wargame, troviamo gli Scacchi e poi, nel corso della storia, evoluzioni varianti e così via. Fino ad arrivare al secolo scorso, nel quale sono nati giochi di guerra sempre più dettagliati e i giochi di guerra e strategici per computer.
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