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23 Febbraio 2012

La cucina nel GdR Scritto da Provolik

La cucina nel GdR

Cosa mangiano i personaggi? Mangiano bene? Mangiano male? Cosa li spinge a scegliere un determinato cibo piuttosto che un altro? Cosa bevono? Cosa li spinge a farsi una birra in una certa locanda piuttosto che in un'altra? La qualità della sua cucina? L'aroma speciale della sua birra? O forse questi aspetti, primari nella vita di tutti i giorni, restano sullo sfondo nella nostra saga fantasy?

La questione del cibo e delle bevande all'interno del gioco di ruolo è, secondo la mia esperienza, un po' trascurata, specie se parliamo di fantasy. Perché? E' vero o no che molte volte gli avventurieri passano per una locanda o addirittura le loro avventure iniziano da lì? Eppure in genere questo tipo di aspetto viene liquidato molto in fretta:”Mi sveglio, mangio e...” oppure “Ordino da mangiare e...”, quando va bene. Poi succede che qualche master a un certo punto si sveglia e, con una certa vena, dice:”Ragazzi sono 7 giorni che non dite che i vostri personaggi mangiano qualcosa, siete allo stremo delle forze”. I giocatori non sono da meno “Prendo una delle mie razioni e mangio, poi...”.

Ma di cosa sono fatte le razioni? Sono buone o cattive? Vi siete mai posti questo problema? Ricordiamo il grande classico che ha ispirato le epopee fantasy successive: lì c'era una cosa chiamata Lembas. “Delizioso” dicevano e “Molto nutriente”, ma il nostro buon vecchio Sam alla fine era talmente stufo di Lembas che ha per fino chiesto aiuto a Gollum pur di riuscire a cucinare uno stufato di coniglio con le patate. Figuriamoci se avesse avuto le “Razioni”.
Ecco perché io, da qualche anno a questa parte, ho voluto dare un particolare risalto al cibo e alle bevande che i personaggi consumano. Certo, non si fa sempre, ma nei momenti peculiari sapere che stai parlando con davanti a te una buona birra e un buon arrosto rende la situazione sicuramente più godibile (anche se farlo prima di cena potrebbe essere rischioso).

Così ecco che il gruppo quando arriva in una nuova cittadina cerca notizie sulle locande che servono buona birra, provano ad assaggiare le pietanze tipiche del luogo e via discorrendo. Hanno anche una loro locanda preferita, talmente preferita che per lungo tempo è stata la loro casa, con buona soddisfazione del proprietario e gestore. Oggi i personaggi hanno una loro locanda, con avviata una certa attività commerciale, a 360 gradi diciamo, che comprende anche una ristorazione rustica, ma di alta qualità, con molti cibi e bevande di importazione. Naturalmente hanno un socio che ne gestisce l'andamento e l'economia, ma mettere in piedi tutto quanto ha richiesto diverse sessioni in cui il divertimento non è certo mancato.

Questo perché nell'ambientazione che ho loro proposto, cibi e bevande sono diversificati a seconda della zona e anche della razza. Per esempio le birre migliori sono quelle dei nani, specie se si parla di birre a forte gradazione o di birre a doppio malto, rosse o scure. Anche gli Haddle ci sanno fare con la birra, ma sono più leggere, tuttavia essi danno il meglio di loro nella produzione di Sidro del quale sono inarrivabili maestri. Se qualcuno avesse la fortuna di incontrare un elfo, potrebbe darsi che questi si porti appresso la loro bevanda tipica, cioè l'idromele: quello elfico è leggendario, anche se un nano vi direbbe che lo è non tanto per la bontà, ma per il fatto che gli elfi stessi sono leggendari. Anche i piatti tipici variano in base alla località e alla razza, esattamente  come accade nella vita reale: per esempio i nani risultano essere molto esperti nella cottura delle carni, mentre elfi e haddle sanno fare molte cose con i cereali e le farine in genere. Ma questo è ovviamente soltanto un piccolo assaggio o spunto della particolarità della cosa.

Un esempio? Nella locanda preferita del mio gruppo, gestita da un nano, il piatto più richiesto, ma che viene cucinato soltanto in determinate occasioni, è la polenta dei titani: un piatto tipico nanesco (la polenta dei giganti) ma perfezionato dal gestore in una maniera unica, che l'ha reso celebre in tutta la città e forse anche oltre.

Ma naturalmente non sempre si può andare in locanda, magari il gruppo è in viaggio e allora ecco che ritornano loro, le famigerate razioni fatte di cibo essiccato e difficilmente saporito, da addolcire con qualche pezzo di frutta secca. Fortunatamente la birra è trasportabile anche se non sempre è possibile portarsela dietro. Comunque è anche possibile che i personaggi sfruttino le loro abilità per cucinare qualcosa: si può andare a caccia o portarsi dietro della roba da cuocere, magari opportunamente preparata prima del viaggio. Insomma, fare una buona mangiata e bevuta in compagnia è possibile anche davanti al fuoco del bivacco.

Naturalmente in Arcan Myth non esistono incantesimi come “Creare cibo e acqua”, molto famoso in ambienti dove spopola il D&D e che riduce il tutto a un tocco di bacchetta magica, una specie di replicatore alla Star Trek. Però parliamoci chiaro: non vorrete mica mettere a confronto una polenta dei Titani creata dalla sapiente mano di uno chef nanico esperto nell'uso delle lame con una pietanza creata dal nulla vero?

Che poi finché si cena si fanno moltissime altre attività: si canta, si discute, se siamo in locanda si raccolgono informazioni interessanti e le si condividono coi propri, in determinate occasioni si balla. Quale miglior cosa che avere una buonissima cena a disposizione fatta con dei piatti tipici?

E allora, buon appetito!



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