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14 Giugno 2012

Campagna modulare Scritto da Provolik

Campagna modulare

Anni e anni addietro, assieme a un amico, feci quella che chiamavamo “campagna modulare”. Non so se il termine è o era in voga all'interno del mondo del GdR, so solo che la chiamavamo così e fu un piccolo successo. L'idea era quella di creare una piccola regione geografica divisa in zone (grazie alla mappa esagonata), ognuna delle quali aveva delle particolari caratteristiche, che potevano andare dal tipo di territorio, alle strutture e/o creature presenti.

Naturalmente il nostro mondo, ancora privo di internet, si fermava al D&D base/espert/companion ma per certi aspetti fu un bene, perché proponemmo la campagna a un gruppo di nuovi giocatori, più o meno ignari di cosa li aspettava (“è un gioco in scatole ma diverso dal solito”). Fortuna che il master lo faceva il mio amico (molto più maturo di me) e io ero un PNG infiltrato.

Ricordo che un successo quasi completo, nel senso che i giocatori erano entusiasti, ma dopo pochi mesi il master si trasferì e fu praticamente irraggiungibile, quindi la cosa terminò un po' bruscamente.

Cercando in internet negli ultimi tempi ho visto che oggi la cosa viene chiamata sandbox, anche se questa può essere utilizzata in modi diversi.

Così ho deciso di riproporre la cosa cominciandola da zero e costruendola scrivendo una serie di articoli. Naturalmente il GdR di riferimento è Arcan Myth e cercherò di ottenere (e far ottenere) una campagna modulare adatta anche a gruppi di totali inesperti: se tutto andrà bene alla fine farò un pdf e lo metterò nella sezione avventure o download, vedremo.

Detto questo iniziamo :-)

Serve una regione geografica e naturalmente ne va bene una qualsiasi, però per questo esempio ho deciso che questa regione sarà un'isola, per due motivi fondamentali: il primo è che non voglio dover perdere troppo tempo per le influenze esterne, con un'isola mi bastano due o tre porti, più alcune descrizioni di massima e sono a posto; il secondo è che, più avanti, creerò una campagna modulare di questo tipo ambientato su un'isola di Endymia, anche se un tantinello più estesa di quella che andrò a sviluppare qui.

Ora serve un foglio di carta con la griglia esagonata sul quale disegnare la mappa della zona scelta: in questo caso andremo a tracciare i contorni della costa dell'isola. Bisogna ricordarsi di scegliere la griglia giusta o comunque capire di quanti esagoni, all'incirca, abbiamo bisogno: ogni esagono sarà infatti una zona con determinate caratteristiche che dovranno essere ben descritte, quindi più esagoni avremo, maggiore sarà la mole di lavoro in questo senso.

Ora dobbiamo “piazzare” l'isola in un contesto climatico e politico: farà principalmente caldo o freddo? Avremo stagioni ben bilanciate oppure no? C'è una stagione delle piogge o “della secca”?

Ho deciso di mettere l'isola nel Mar Placido di Endymia, ma vicino alla costa sud, quindi nonostante il Grande Freddo, il clima sarà più mite rispetto alle terre settentrionali  La stagione delle nevi inizierà quindi più tardi, con nevicate meno abbondanti e, nei primi tempi, miste a pioggia. Finite le nevi, la temperatura si assesterà tra i -5 e i -15, salvo picchi di gelo straordinari. D'estate avremo un clima mite ma possono verificarsi picchi di caldo con temperature fino anche ai 30 gradi.

Volendo dare alla zona un'interesse economico, ho deciso che l'economia dell'isola sarà influenzata dal fatto che essa ha alcuni giacimenti di ferro che viene estratto dalle corporazioni locali e poi esportato. Un'altra risorsa sarà quella della produzione di lana, quindi ci saranno greggi di pecore con produzione locale di formaggio pecorino. Già dal prossimo post definirò meglio questi due aspetti, legandoli magari a zone specifiche dell'isola.

Il potere politico sarà semi-autonomo, nel senso che l'isola rientrerà sicuramente al di sotto di un grande regno, probabilmente l'Impero di Janzi, ma sarà governata probabilmente da un nobile o da una serie di nobili che si dividono il territorio. Naturalmente si parlerà principalmente la lingua del regno di cui fa parte, ma non è da escludersi che la popolazione, o parte di essa, conosca anche un'altra lingua dovuta a una colonizzazione precedente.

Direi che come decisione preliminare può bastare. La prossima settimana vedremo come fare una mappa sommaria della zona, definendo magari i principali contatti con l'esterno.



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