Dopo un (bel) po' di tempo ho deciso di tornare a scrivere qualcosa sul sito: la quarantena forzata ha in parte smorzato l'impegno in altri settori della mia vita che mi ha tenuto lontano dall'aggiornare le news.
I giochi di ruolo sono una categoria particolare di giochi e, come tale, ne comprende tantissimi differenti tra loro, con temi, sistemi, ambientazioni e stili diversi. Tra questi, il primo e più famoso è Dungeons & Dragons che al giorno d'oggi conta milioni di fan e giocatori in tutto il mondo e qualsiasi giocatore al mondo non può non averlo sentito nominare almeno una volta.
Tuttavia ho da qualche tempo realizzato che nel pensiero comune generale è il termine gioco di ruolo a essere sussidiario di Dungeons & Dragons e non il contrario.
Come di certo ricorderete tempo fa è stato divulgato un articolo su uno o più giornali di livello nazionale che considerava il gioco di ruolo un terreno pericoloso, sul quale potevano nascere cose odiose quali malattie mentali o pratiche di terrorismo. Nel mio articolo auspicavo che il movimendo del gioco di ruolo potesse creare un'onda positiva che sottolineasse i grandi pregi del nostro hobby preferito.
Ma non è andata benissimo.
Nella giornata di oggi (20 Marzo 2019) su un (non poi così) noto Quotidiano Nazionale, troverete una pagina intera dedicata al gioco di ruolo. Finalmente, dopo anni di stenti, il nostro più amato hobby finisce giustamente sui giornali, segno indelebile di una società che avanza e che capisce che la fantasia è una virtù.
Peccato che non sia così.
Tempo fa scrissi un articolo riguardante 8 cose che un videogioco di ruolo on-line non può darvi e che invece potete simpaticamente avere al tavolo. La questione è nata perché, sentendo diverse persone che giocano abitualmente di ruolo, la crisi che sta imperversando il mondo del nostro hobby è anche dettata dal successo dei giochi di ruolo multiplayer on-line.
Come sempre mi chiedo se questi fattori possano in qualche modo essere dei punti di forza per far riguadagnare punti al gioco al tavolo, spingendo i ragazzi a una maggior socializzazione personale e reale piuttosto che virtuale.
Ecco quindi altre cose che sicuramente potete avere al tavolo e che sono difficilmente replicabili on-line.
Qualche tempo fa feci un piccolo sondaggio tra alcuni giocatori che conosco e chiesi a loro come mai il Gioco di Ruolo stesse vivendo una crisi nera come non si era mai vista prima.
Non parlo di crisi del mercato, che è ovviamente una conseguenza, ma di una crisi partecipativa: le persone che giocano di ruolo, anche se ancora molte sotto certi punti di vista, sono sempre di meno. Lo si evince soprattutto dal fatto che incontri e conventions che erano dei punti fissi ogni anno, si sono letteralmente dissolte oppure ridotte a manifestazioni da poche decine di persone. Fra queste ricordo ovviamente il VerCON (Verona), il MultiCON (Concordia sulla Secchia), ma anche il Gioca Modena (conosciuto anche come MiniMod) e chi più ne ha più ne metta.
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