Ritorno a scrivere qui dopo mesi di presunta assenza dovuta principalmente a motivi di lavoro. In realtà l'attività ludica in senso stretto continua e le sessioni procedono come sempre.
Ma veniamo al punto di questo post.
Chi di voi non ha mai sentito qualcuno raccontare le sessioni di gioco a cui prende parte? Chi di voi non ha mai raccontato le sessione a cui prende parte? Immagino che sia roba da giocatori di ruolo, no?
Ebbene ci sono diversi modi di raccontare le sessioni, ma ce ne sono due principali: il primo descrive la sessione di gioco come gioco («Pietro ha fatto fumble nel tiro di geologia e il gruppo è finito a far ricerche sui gamberi fritti») e un altro come se si raccontasse una storia, magari in modo verosimile («Galdor si è sbagliato ad analizzare il terreno e il giorno dopo ci siamo accorti che stavamo cercando di studiare del cibo esotico finito lì chissà come»). In genere il racconto è una mescolanza di queste due tecniche, propendendo per la seconda.
Succede anche che i giocatori di uno stesso gdr o ambientazione che appartengono a due gruppi differenti, si scambino opinioni o recensioni sulla stessa, basandosi sulle proprie esperienze di gioco.
E qui se ne sentono di tutti i colori.
Le ambientazioni dei GdR in genere offrono molti spunti e informazioni, più approfondite nelle aree di maggior interesse o che potrebbero essere i luoghi di partenza delle avventure, più vaghe in quelle parti che invece potrebbero essere lontane dalle storie che si andranno a creare. Questo però non significa che là non si andrà a giocare, ma viene anzi data una traccia proprio per consentire al “master” di turno di poter avere un'idea nel caso in cui volesse stabilire là una o più scene della sua storia.
Quindi quando sento frasi del tipo “In quelle terre è impossibile giocare per questi e questi motivi”, rimango sempre un tantino perplesso e posso pensare in genere soltanto due cose: o l'ambientazione ha dato delle informazioni inutili (che senso ha far capire che in quei luoghi non si possono creare situazioni interessanti per il gioco) o che il master ha incanalato in quella direzione le informazioni date. I giocatori a loro volta non si sono posti il problema, dando per assodato la cosa.
Supponiamo che in Endymia vi sia la “Terra dei Massi Solitari”, un luogo brullo, freddo e dimenticato da Zutra. Vivere lì è impossibile, non vi crescono le piante, non c'è bestiame e la roccia ha poca consistenza. Se poi anche voleste vivere lì, sappiate una cosa: alcune leggende ne parlano. La Terra dei Massi Solitari sarebbe popolata da creature ignote (alcuni le chiamano Draghi, altri dicono Mangia Ossa) che dormono di continuo: se qualcuno li sveglia lo catturano immediatamente, lo uccidono subito e lo mangiano. Rare volte però il prigioniero ha temporaneamnete salva la vita; in questo caso lo torturano per divertimento finché non viene loro fame o sonno. Poi lo uccidono, lo mangiano e se ne tornano sotto terra a dormire. Siete un gruppo fortissimo? Non avete speranze. Queste creature comunicano tra loro: se una di loro lancia un richiamo ne arrivano altre 5 nel giro di un minuto.
Ora, con tutta la buona volontà. Che senso ha creare un territorio del genere, per renderlo impossibile da giocare? Anche ammettendo che uno sia così pazzo da credere che questo intento possa riuscire, secondo voi, un giocatore di ruolo che si rispetti, non vede le grandi potenzialità che un territorio del genere può offrire?
Bisogna capire che non è possibile creare l'impossibile: un'ambientazione sarà sempre interpretata dal Master e non sarà mai uguale, per quanto simile. E una sfida, per quanto impossibile, sarà sempre una pulce nell'orecchio dei giocatori per far vivere ai propri personaggi qualche cosa di epico. Desisteranno oggi, forse domani, ma prima o poi ci proveranno.
Per fare un esempio di gioco giocato, a una giornata di cammino in salita, partendo da Sivaris si arriva alla Casa di Ultha: il gruppo di cui attualmente sono il master c'è stato per altri motivi e nonostante la curiosità ha desistito nell'esplorazione valutandolo troppo pericoloso. Oggi, molto più esperti, sognano la conquista di Ultha da soli, con i suoi tesori. Possono farcela? Assolutamente no! Ma state pur certi che dopo aver letto queste righe sicuramente troveranno un modo per arrivare là e mettersi nei guai.
Ora intanto vado a integrare la terra dei massi solitari ;-)
ambientazioni (3)
archons gdr (1)
background (4)
creature (1)
d&d (4)
demoni (3)
divertimento (1)
domande (1)
estate (2)
eventi (4)
fobie (2)
gdr gratis (2)
gratis (1)
house rules (2)
idee scrause (1)
inktober (1)
interpretazione (4)
livelli (1)
lok (1)
mmorpg (3)
magia (3)
marte (1)
natale (2)
non-morti (3)
perseverance (1)
pisacon (1)
prima edizione (2)
regole (1)
sito (1)
spock (1)
star trek (1)
stili (1)
streghe (2)
teletrasporto (1)
terra cava (1)
terra piatta (1)
terza edizione (1)
wikipedia (1)
grande dungeon (1)
versione deluxe (1)