Il Natale è ormai alle porte e in questo periodo dell'anno la caratterizzazione natalizia è sempre stata piuttosto forte. C'è chi ha l'albero, chi ha il presepe, luci varie sul balcone e così via. Inoltre moltissime serie TV e cartoni animati mandano o mandavano in onda in questo periodo una puntata o uno speciale sul natale, senza conta i film prodotti esclusivamente proprio per questo periodo.
Tempo fa scrissi un articolo riguardante 8 cose che un videogioco di ruolo on-line non può darvi e che invece potete simpaticamente avere al tavolo. La questione è nata perché, sentendo diverse persone che giocano abitualmente di ruolo, la crisi che sta imperversando il mondo del nostro hobby è anche dettata dal successo dei giochi di ruolo multiplayer on-line.
Come sempre mi chiedo se questi fattori possano in qualche modo essere dei punti di forza per far riguadagnare punti al gioco al tavolo, spingendo i ragazzi a una maggior socializzazione personale e reale piuttosto che virtuale.
Ecco quindi altre cose che sicuramente potete avere al tavolo e che sono difficilmente replicabili on-line.
Il nome del personaggio è una questione annosa alla quale spesso non viene dato il giusto valore, si tende o a sottovalutarlo o a sopravvalutarlo. Capita così di vedere personaggi alle prime armi con nomi volutamente gloriosi, oppure con nomi di poco conto o scherzosi.
Il nome del personaggio è in realtà qualche cosa da scegliere con cura e che possa lasciare aperte diverse possibiltà. E' un altro dettaglio che potrebbe diversificare il gioco al tavolo da quello on-line. In alcuni giochi on-line mi è capitato di vedere personaggi con nomi tutt'altro che veritieri come "Ti centro in fronte", "Schiva questa" o "Se mi guardi esplodi", naturalmente scritti in inglese. Dubito che un buon gruppo potrebbe accettare questi come nome di un personaggio, a meno che non si stia giocando a qualcosa di comico.
Nei giochi di ruolo di stampo tradizionale (ma non solo a dir il vero), il Master ha un ruolo chiave in quanto prepara l'avventura e questa azione porta spesso via tempo ed energie, specie se si vuole fare un buon lavoro e io, che preparo l'avventura da anni e anni, non posso che concordare con tutto questo. Infatti una delle critiche al GdR di stampo classico sta nell'enorme mole di tempo che serve per preparare l'avventura da parte di una sola persona e quello delle possibili conseguenze di questo tempo speso.
Ho già spiegato su questo blog come io prediliga un fantasy in cui la magia sia una componente occulta, misteriosa e tutt'altro che diffusa. Un fantasy, in pratica, in cui parlare di magia potrebbe essere equiparabile a una fantasia puerile. Chiunque raccontasse di aver visto un incantesimo o cose simile verrebbe preso per pazzo, ingenuo e via discorrendo. Un po' quello che succede nel nostro mondo.
Ma quali sono gli effetti di questa scelta nelle avventure?
Gli avventurieri sono fermi in un villaggio di montagna, nevica da qualche giorno e non possono muoversi. Se non smetterà di nevicare e non farà bello non potranno recarsi al passo di Alandra e di lì scendere nella vallata della Repubblica di Halkor dove dovrebbero incontrare, presso la città di Bemon, il mago Irijan di ritorno dalle terre del Kharr con preziose informazioni sulla guerra in corso.
I personaggi, sulle tracce un certo Fitom Fiel, si imbattono in una città, dove il fuggiasco potrebbe essersi rifugiato e così decidono di esplorarla e cercando nelle varie locande informazioni sul loro uomo che, per l'occasione, potrebbe anche aver cambiato nome. Sui nomi delle locande avevo già pubblicato un bell'articolo, ma come procedere invece per la descrizione di ciò che i PG vedono passeggiando per la città?
Qualche mese fa discutevo con un paio di amici sull'incidenza che i personaggi possono avere nella storia, oltre che dell'avventura in sé, di tutta l'ambientazione. Così abbiamo iniziato a discutere di cosa dovrebbe succedere se i personaggi non prendessero parte alle avventure che invece vivono e abbiamo fatto un parallelismo con Ken il guerriero, proponendo due ipotesi. La prima che Ken non sia mai esistito, la seconda che Ken sia morto durante il primo scontro con Shin.
Quando viene creato un PNG al volo, amico o nemico, alcuni dettagli possono mancare e, sicuramente, uno di questi è l'equipaggiamento. Si incontra un uomo o una donna e si fa una descrizione sommaria: non parlo di personaggi preparati ovviamente, ma di passanti, PNG secondiari (o terziari) oppure di nemici di basso rango, quelli che in Ken il Guerriero morivano senza nemmeno contare fino a 3. Come fare in questi casi? Ma è ovvio! Con una nuova fantastica tabella casuale.
Se qualcuno si fosse perso la notizia della settimana, la NASA ha scoperto che attorno alla stella Trappist-1 almeno tre pianeti simili alla terra, anche se alcuni titoli dicono sette. Una grande novità quindi, perché significa che a "soli" 40 anni luce da noi esiste la possibilità che la vita si sia creata autonomamente.
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