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22 Agosto 2019

Un altro dungeon casuale Scritto da Provolik

Un altro dungeon casuale

Ispirato da un post su Twitter di Claire Blackshaw dove viene mostrato un video su come generare la mappa di un continente o di una porzione partendo semplicemente dal lancio di una serie di dadi su un foglio bianco (gigante), mi sono chiesto se questo metodo potesse funzionare per costruire dei dungeon e, fatte salve alcune precauzioni e capendo che la cosa è assolutamente sperimentale, la risposta è sì.

Ecco quindi la storia di come lanciando i dadi mi sono momentanemanete salvato dalla calura estiva.

Prima di addentrarci in questo metodo va detto che ho dovuto fare diversi tentativi per riuscire ad ottenere una distribuzione ottimale: il consiglio che vi do è di tenere il foglio in una scatola in modo che i dadi non possano andare in ogni dove. Un'altra accortezza è quella di non lanciarli come se non ci fosse un domani, ma in modo molto soft, oppure facendo un tiro pervolta.

Ponete un foglio quadrettato sul tavolo e impugnate un set di dadi (1d4, 1d6, 1d8, 1d10, 1d12, 1d20): ogni dado corrisponderà a una stanza di una certa dimensione, potete andare semplicemente a braccio o scrivervi una legenda a parte. Una volta tirato, con le dovute attenzioni specificate prima, otterrete qualcosa di simile a questo.



A questo punto disegnate attorno a ogni dado una stanza della misura che avevate pensato per quel dado: io ho impostato la regola che la misura dovesse rispecchiare il dado, quindi un d4 avrebbe generato una stanza piccola, mentre un d20 ne avrebbe generata una grande.



Qui avevo avuto l'idea di associare il numero di dado al numero di mostri presenti nella stanza, cosa che ho poi abbandonato ma che potrebbe comunque essere un'idea. Per le connessioni tra stanza non ho seguito una regola precisa, ho semplicemente creato quelle che mi piacevano di più.

A questo punto ho tolto i dadi, e ho fissato le stanze con un pennarello in maniera più rigorosa.



In questa fase ho aggiunto un paio di porte e ho delineato meglio l'andamento dei corridoi. Con un po' di gomma e il pennarello ho quindi definito meglio la struttura del dungeon, decidendo anche quale sarà la stanza di entrata.



Infine ho popolato e arredato il dungeon secondo un mio criterio personale. Per questa fase in realtà avevo anche pensato di creare una tabella di supporto che potesse definire tipo e numero di creature e i tipi di stanze, ma visto che la cosa è sperimentale ho preferito "colorare" a mano il dungeon.



E questo è il risultato finale. Naturalmente questo metodo può essere migliorato in molti modi, ma i tempi di realizzazione (circa 10 minuti) sono troppo lunghi per poter essere utilizzato direttamente al tavolo. Se voleste provare direttamente al tavolo potete farlo usando una di quelle plance riscrivibili e provando magari a tirare un dado per volta.




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