Quando iniziai a giocare di ruolo, quindi si parla di almeno 20 anni fa, non avevo assolutamente idea di tutto il materiale che serve per preparare una sessione: mi hanno messo davanti la scheda di D&D, me l'hanno fatta compilare nel giro di mezz'ora e poi mi hanno sbattuto in taverna a bere e gozzovigliare.
Arriva sempre quel momento in cui i personaggi dovranno fare i conti con il male più profondo, un male che non si accontenta di uccidere, ma lo vuole fare “con stile”, avendo dalla morte del proprio avversario soddisfazione, guadagno, divertimento e potere. E fu così che arrivò il demone.
Tra le figure più presenti nelle saghe e nelle avventure fantasy giocate al tavolo c'è senza dubbio quella degli orchi e altre razze correlate come goblin, orchetti e coboldi. Tuttavia è interessante capire come è possibile caratterizzare questa razza per renderla giocabile (come in Arcan Myth) o più affascinante o comunque diversa dallo stampo classico.
La Forza mi ha detto che qualcuno ha bisogno di un post del genere: forse il manuale non è chiarissimo in proposito e lascia la cosa allo sviluppo del lettore, quindi cercherò con questo post di spiegare velocemente come si “mastera” (Voce del verbo masterare = fare il master) una partita di Arcan Myth, anche se penso che in generale possa valere per qualsiasi GdR.
Non abbiamo molto tempo per preparare le nostre avventure o sicuramente molto meno di una volta, quindi alcuni elementi ci sembrano superflui e spesso andiamo a masterizzare senza aver bene in mente cosa si giocherà. Forse alcuni di voi non hanno nemmeno in testa il canovaccio di quello che potrebbe succedere, cosa grave, ma che prima o poi capita. Da quel che ho visto, le prime a farne le spese sono proprio loro: le descrizioni.
In passato ho avuto a che fare con le tabelle casuali del vecchio D&D e anche dell'AD&D. Quelle tabelle non mi sono mai piaciute e le reputavo inutili. Vagando per il web e sui blog stranieri ho trovato molto materiale casuale interessante, spesso slegato dal sistema di gioco utilizzato e quindi riutilizzabile.
Durante la preparazione e lo svolgimento di una sessione, il master deve dare particolare risalto ad alcuni aspetti piuttosto che ad altri, sottolineando i dettagli che dovrebbero o potrebbero essere importanti. Ci sono comunque delle entità che durante un'avventura hanno sempre una grande importanza e queste entità sono i PNG.
Qualche settimana fa ho parlato del Grande Dungeon, spiegando come, negli anni d'oro della scatola rossa, il sotterraneo fosse il primo step di D&D. Infatti subito dopo arrivava la scatola blu, con un manuale (e un modulo di avventura) che spiegava come ambientare le proprie avventure in città (ma non solo).
Nessuno nasce Master. Potrebbe essere un proverbio applicabile al GdR e preso in prestito da “Nessuno nasce maestro”/”Nessuno nasce imparato”, ma fondamentalmente vale per tutti i tipi di giocatori, siano questi master o meno. E oggi voglio proprio parlare dei master, rendendomi perfettamente conto che parlo quasi sempre di master, e di alcune cose che s'imparano nel corso delle esperienze.
Cosa mangiano i personaggi? Mangiano bene? Mangiano male? Cosa li spinge a scegliere un determinato cibo piuttosto che un altro? Cosa bevono? Cosa li spinge a farsi una birra in una certa locanda piuttosto che in un'altra? La qualità della sua cucina? L'aroma speciale della sua birra? O forse questi aspetti, primari nella vita di tutti i giorni, restano sullo sfondo nella nostra saga fantasy?
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